Oggi vi presentiamo un racconto che ci ha inviato un amico, Giovanni Robustelli, artista nel e del mondo, sofisticato, semplice, poliedrico; Un contenitore di creatività, una di quelle persone che per esigenza personale e lavorativa non può fare a meno della musica che a volte, quasi sempre, diviene strumento di concentrazione e musa ispiratrice.
Negli ultimi anni Giovanni si è affidato a noi per realizzare e migliorare il suo impianto audio hifi. Tra le tante esperienze e migliorie effettuate al suo “stereo” ce ne ha voluta raccontare una in particolare, che abbiamo deciso in comune accordo di condividere con voi. Isolatori acustici, realtà o finzione? – L’esperienza dell’amico Robustelli. Buona lettura.
Il racconto.
Se sono sempre stato d’accordo sul condividere la parola “piacere”, quando si parlava di musica, non lo potevo essere altrettanto sulla parola “qualità”, perché innescava immediatamente in me una sorta di antipatia, un disagio dovuto alla mia incapacità di trovare gli strumenti adatti per un ascolto più equilibrato, armonioso, di qualità appunto.
Ma se la tua passione è ben coltivata, e tieni le antenne ben indirizzate sull’obiettivo, la soluzione arriverà da sola. Come un antico detto zen, “il maestro arriverà quando l’allievo è pronto”, Fabio Mangione è arrivato per accompagnarmi, passo dopo passo, verso uno preciso stato di gioia.
Questo equilibrio emotivo e psicologico, mi aiuta a non avere più antipatie verso la parola qualità in ambito musicale.
Ma perché racconto questo espediente? Cosa è successo?
In realtà la scintilla, che mi ha portato a condividere la mia esperienza, è stata innescata dall’ultima miglioria del mio impianto hi-fi, un oggetto su cui ero totalmente diffidente, quasi circospetto: l’isolatore acustico “IsoAcoustics Aperta”.
Se per gli altri elementi del mio impianto, dall’amplificatore al giradischi, dai diffusori alle cuffie, le migliorie erano scritte già nero su bianco, sugli isolatori acustici avevo lo stesso credito che si può dare alle frasi d’amore nei cioccolatini.
Un piedistallo, sostanzialmente, cosa può mai modificare nel suono? E a volerci credere, avevo quel disagio primordiale, quell’antipatia, quella vocina che insinuava nella mia mente questa frase:”riuscirai a capire? Hai l’orecchio? Non sei mica un professionista dell’ascolto!”.
Insomma, il mio maestro mi aveva messo alla prova, e io avevo vacillato.
Ovviamente, come tutti i veri maestri, ha messo gli isolatori nelle mie mani, mi ha sorriso con la fiducia che ripone nelle mie capacità, e mi ha semplicemente detto:”provale”.
Arrivato a casa non le ho provate subito, ma ho aspettato il momento opportuno, quello in cui ti senti di dare agio anche ai fastidi. Così, la domenica mattina, mi sono seduto davanti al mio stereo e ho ascoltato un brano; poi ho preso questi isolatori e li ho posizionati sotto i diffusori. Ho impiegato così poco tempo che avevo ancora il suono del brano vivido in testa.
Mi sono riposizionato nel punto di ascolto, con il pensiero che recalcitrava contro queste “diavolerie” di alluminio, convinto che non funzionassero, e ho premuto play.
Gli istanti successivi sono stati i momenti più drammatici della storia del mio impianto: sorpresa e incredulità, gioia, commozione, entusiasmo, goduria.
Una sinfonia di sentimenti ed emozioni che insieme avevano l’armonia del “te l’avevo detto”. Quei due “cosi” sotto i diffusori, riescono a liberare il suono dagli impedimenti e gli attriti fisici del mobile (o del pavimento), rendendo il suono pulito, arioso, vibrante. La sensazione più forte è stata come se qualcuno avesse tolto i tappi alle orecchie.
Due “affari” che non funzionano a corrente elettrica, che hanno un’intelligente struttura ingegneristica, hanno liberato il mio impianto da un impedimento acustico di cui non conoscevo l’esistenza.
Ripresomi dallo shock, ho scritto a Fabio, al mio maestro, grato di avermi fatto scoprire un livello superiore di cura e attenzione verso la qualità del mio ascolto.
Paradossalmente, se dovessi consigliare un upgrade a qualsiasi amatore, partirei proprio da questo prodotto;
Ed è incredibile per me che, fino a qualche giorno fa, pensavo fossero manie per disagiati!
Focus sul personaggio.
Classe 1980, Giovanni Robustelli è definito artista poliedrico, disegnatore eccellente dal tratto assolutamente originale agli occhi dei critici, un genio della “biro”. fonte – soquadro.it
Ringraziamo Giovanni per aver condiviso con noi e con voi la sua esperienza sugli isolatori acustici. Piccoli upgrade che possono cambiare le sorti dell’ascolto di molti impianti hifi. Provare per credere!
Per informazioni sui disaccoppiatori hifi IsoAcoustics puoi visitare la nostra pagina dedicata o contattarci. Grazie per la lettura e buona musica.
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